L’UE chiede gli sportelli per la riqualificazione energetica

La direttiva UE sull’efficienza energetica (EED) chiede agli Stati Membri di attivare degli sportelli locali per facilitare e accompagnare con consulenze semplificate famiglie e imprese nella transizione energetica. La direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD) rende obbligatorio attivarli su tutto il territorio. 

Gli sportelli unici locali (one-stop shop – OSS) avranno lo scopo di promuovere e facilitare un uso efficiente dell’energia da parte dei clienti finali e degli utenti finali, con consulenze semplificate rivolte a imprese, microimprese, professionisti e privati cittadini.

In attesa del recepimento da parte della normativa italiana, lo Sportello Energia FVG, in conformità con le direttiva europee, già facilita ed accompagna con consulenze semplificate famiglie ed imprese nella transizione energetica. Lo Sportello è attivo dal 2017 e ad oggi ha erogato più di 5800 consulenze gratuite, sia con appuntamenti in presenza che rispondendo a quesiti telefonici o via email.

Lo Sportello è mantenuto attivo dall’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia con risorse proprie.

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sportelloenergia@ape.fvg.it

Sostituire la vecchia caldaia con una pompa di calore

Passare dal metano all’energia elettrica per il riscaldamento, installando una pompa di calore al posto della caldaia a gas, è uno dei tanti interventi che possono aiutarci a ridurre i consumi energetici e quindi anche i costi in bolletta.
La pompa di calore è una macchina che riesce a trasferire il calore da una fonte meno calda ad una più calda. Infatti, d’inverno preleva calore dall’aria esterna e lo trasferisce all’interno della casa, mentre d’estate, invertendo il ciclo, preleva il calore dall’ambiente interno e lo trasferisce all’aria esterna. La macchina, per ogni unità di energia elettrica (kWh elettrico) che consuma e preleva dalla rete produce anche 3 o 4 unità di energia termica (kWh termico) per il nostro ambiente. La differenza di energia consumata e prodotta è l’energia scambiata con l’aria esterna (che è energia gratuita e rinnovabile) e rappresenta la grande efficienza energetica di queste macchine (il cosiddetto COP).

La pompa di calore è una macchina flessibile in grado di produrre caldo o freddo da diverse fonti sorgenti (tipicamente aria esterna, sonde geotermiche) ed integrarsi con diversi sistemi di distribuzione come un circuito ad aria, a radiatori, a ventilconvettori, a sistemi radianti, o ancora alla produzione di acqua calda sanitaria. Perciò, nel caso in cui sia necessario sostituire una vecchia caldaia a gas, è lecito valutare se passare alla pompa di calore elettrica. Vanno considerate attentamente, affidandoci ad un tecnico esperto in materia, la fattibilità tecnica (considerando l’impianto di riscaldamento complessivamente) e la convenienza economica. La temperatura ideale del fluido riscaldato da queste macchine è di 50-60°C. Con queste temperature il rendimento ha i valori accennati prima, ma con temperature via via più elevate il rendimento crolla: ad esempio se l’impianto esistente per raggiungere il comfort deve mantenere i radiatori a 70°C è probabile che passare alla pompa di calore non sia fattibile. La prova empirica suggerita nel video qui sotto può aiutare a chiarire questo primo aspetto. Come detto all’inizio, questo intervento è uno dei tanti possibili interventi di efficientamento energetico.

Il suggerimento generale, per concludere, è di premettere ad ogni qualsivoglia intervento una diagnosi energetica generale dell’edificio per un quadro completo e complessivo che valuti: tutti gli interventi possibili, i relativi investimenti necessari, i relativi risultati attesi in termini di risparmio energetico, risparmio economico e miglioramento del comfort abitativo. 

Su questo tema, riprendiamo il video che fa parte della collana di Pillole per la transizione energetica in casa, realizzate da ANCI Emilia-Romagna con la supervisione dei partner esperti nell’ambito del progetto UE Life EASIER, per facilitare la riqualificazione energetica di case e condomini:

Come cambiano i bonus edilizi con la Finanziaria 2025

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La legge di Bilancio 2025 prevede novità anche per i bonus edilizi, con la proroga delle detrazioni ma entro nuovi limiti. Ecco in sintesi cosa accadrà:

Superbonus

La detrazione del 65% per le spese sostenute nell’anno 2025 spetta esclusivamente per gli interventi già avviati alla data del 15 ottobre 2024. La misura è dunque destinata a esaurirsi.

Bonus ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni è stato confermato con aliquota di detrazione al 50% per l’abitazione principale, che scenderà al 36% per il 2026 e il 2027. Sugli altri immobili l’aliquota è al 36% nel 2025, ridotta al 30% nei due anni successivi. Il massimale di spesa è di 96.000 Euro.
Non sarà più possibile detrarre le spese sostenute per sostituire le caldaie a gas.

Ecobonus e Sismabonus

Le detrazioni per interventi di efficienza energetica (Ecobonus) e quelle per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) sono state rimodulate. Le aliquote sono del 50% per le abitazioni principali e del 36% per le altre unità immobiliari per il 2025, ridotte rispettivamente al 36% e al 30% nei due anni seguenti. I massimali di spesa rimangono invariati rispetto agli anni precedenti.

Bonus barriere architettoniche

La detrazione del 75% spetta fino al 2025.

Bonus mobili

Il Bonus Mobili è stato prorogato senza modifiche significative, mantenendo l’aliquota di detrazione al 50% e il tetto massimo agevolabile di 5.000 euro.

Bonus elettrodomestici

Per il 2025 è concesso ai consumatori finali un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe energetica B, prodotti in UE, con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito.
L’incentivo coprirà il 30% del costo dell’elettrodomestico, fino a un importo massimo di 100 euro (200 euro se il nucleo familiare dell’acquirente ha un ISEE inferiore a 25.000 euro).

Le recenti modifiche mirano a rendere i bonus edilizi più sostenibili per le finanze dello Stato nel lungo periodo, pur continuando a incentivare gli interventi di riqualificazione e miglioramento degli edifici, come necessario anche alla luce della Direttiva europea EPBD (che dovrà essere recepita con una proposta di piano nazionale entro un anno). 
Non dimentichiamo infatti che il 75% del patrimonio edilizio esistente è energeticamente  inefficiente e vulnerabile sia agli effetti del cambiamento climatico, sia alle eventuali crisi energetiche; pertanto quanto risparmiato con la riduzione degli incentivi potrebbe causare altri costi sociali (povertà energetica, peso sulla sanità).

Per completare il quadro degli incentivi a disposizione manca il Conto Termico 3.0 che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, con più opportunità anche per i privati cittadini.

Infine, è atteso anche l’annunciato incentivo regionale FVG per l’efficientamento energetico dell’involucro edilizio.

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Foto: Valentina Locatelli su Unsplash

Incentivi per il settore manifatturiero

Contributi a fondo perduto per imprese del settore manifatturiero per interventi di riduzione dei consumi energetici mediante l’autoproduzione ed eventuale accumulo di energia rinnovabile.

Si tratta di contributi a fondo perduto destinati alle imprese (micro, piccole, medie e grandi, anche in forma di consorzio o rete di impresa) che svolgono attività primaria nel settore manifatturiero (codici ATECO sezione C) per interventi presso la sede legale o l’unità locale sita in Regione FVG.

Progetti ammissibili

Sono finanziabili i progetti che hanno per oggetto l’acquisto ed installazione di:

–       nuovi impianti fotovoltaici o potenziamento di preesistenti impianti fotovoltaici, finalizzati all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, di potenza nominale non superiore a 5.000 kWp.

Se strettamente connessi e congiuntamente realizzati, sono inoltre finanziabili:

–       sistemi di accumulo di energia prodotta;

–       sistemi di monitoraggio e gestione dell’energia intelligenti inclusa la domotica al fine di ridurre l’impronta energetica delle imprese.

Limite di spesa e di contributo

L’importo massimo di contributo concedibile è di 500mila euro. Il limite minimo di spesa ammissibile è di 20mila euro, da rispettare sia in fase di richiesta, sia in fase di rendicontazione delle spese sostenute; in caso contrario il contributo è revocato.

Durata e termini di realizzazione del progetto

Il progetto deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda, pena l’inammissibilità; successivamente deve essere concluso, con spese sostenute e rendicontate, entro 15 mesi dal ricevimento del decreto di concessione, su richiesta prorogabile per un massimo di 6 mesi.

Intensità del contributo

Varia in funzione della potenza nominale dell’impianto e della dimensione dell’impresa, ed è definito in percentuale sulle spese ammissibili, da un massimo del 50% ad un valore minimo del 10%.

Presentazione della domanda

Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo, relativa ad un unico progetto che può comprendere uno o più impianti fotovoltaici, eventualmente combinati con uno dei sistemi congiunti elencati, da realizzare in un’unica sede o unità locale.

La domanda deve essere presentata attraverso il sistema dedicato on line, con allegata la documentazione prevista redatta secondo i fac-simili disponibili sul sito dedicato.

Per l’anno 2024 le domande si possono presentare dal 1 luglio 2024 al 30 settembre 2024.

Concessione degli incentivi

I contributi sono concessi entro 120 giorni dalla data di presentazione della domanda con procedimento valutativo a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande che abbiano raggiunto il punteggio minimo di 12 punti, secondo i criteri di valutazione indicati dal regolamento e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per maggiori dettagli

si rimanda alla pagina web dedicata al contributo:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/economia-imprese/industria/FOGLIA18/

(Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash)

Reddito energetico nazionale

È stato pubblicato sul sito del GSE il bando per le richieste di accesso alle agevolazioni previste dal Reddito Energetico Nazionale e le domande potranno essere presentate a partire dal 5 luglio 2024.

Si tratta di un finanziamento in conto capitale finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico, di potenza non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW, a servizio di unità immobiliari di tipo residenziale nella titolarità di nuclei familiari in condizione di disagio economico, con l’obiettivo di sostenere l’autoconsumo energetico e di favorire la diffusione delle energie rinnovabili. In questo modo si contrasta la povertà energetica, con accesso alla “clean energy for all” come suggerito dall’UE.

L’eventuale energia prodotta e non autoconsumata dal cittadino, è resa disponibile per 20 anni al GSE, che la utilizzerà per finanziare il “Fondo Nazionale Reddito Energetico”.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito del GSE.

Stanziati altri fondi per il fotovoltaico

Un nuovo finanziamento di 40 milioni di euro è stato stanziato per il bando regionale sul fotovoltaico: si somma ai 100 milioni del 2023 e ai 50 di gennaio 2024.

Riportiamo dal sito regionale:

In attuazione della legge regionale 1/2023, è stato autorizzato lo stanziamento di complessivi 190 milioni di euro (sul bilancio regionale degli anni 2023 e 2024, di cui 40 milioni derivanti dalla legge regionale approvata il 27 marzo scorso, recante “Misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio”), con la previsione di distinti bandi, in considerazione delle differenti tipologie di beneficiari e di interventi finanziabili.

Lo scorso anno, con 100 milioni sono state evase 13.446 domande (dunque una media di circa 7400 euro cadauna). La situazione aggiornata a fine marzo, con il nuovo stanziamento, è la seguente: disponibilità finanziaria residua poco più di 53 milioni che, considerando una media di 7400 euro a contributo, potrebbero finanziare circa 7160 richieste; va tenuto in considerazione il fatto che al 28 marzo risultano “in coda” 3179 domande (già pervenute e non ancora soddisfatte).

Bonus Colonnine ricarica: nuova finestra per le domande

Dal 15 febbraio al 14 marzo 2024 riapre lo sportello per presentare domanda per il bonus colonnine di ricarica elettrica per chi ha acquistato e installato l’infrastruttura nel 2023.
Questa “finestra” fa seguito alla precedente, dal 9 al 23 novembre 2023, al termine della quale sono stati erogati contributi per 4992 richieste.

Il bonus colonnine domestiche è un contributo dedicato alle persone fisiche e ai condomìni che dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023 hanno acquistato e installato infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
L’incentivo è pari all’80% del costo di fornitura e posa delle colonnine entro un tetto massimo di:
– 1.500 € per persone fisiche;
– 8.000 € per condomini.

Il riferimento è il Decreto direttoriale 7 febbraio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy: https://www.mimit.gov.it/it/normativa/decreti-direttoriali/decreto-direttoriale-7-febbraio-2024-nuova-apertura-sportello-bonus-colonnine-domestiche-installazioni-effettuate-nel-2023

(Foto di Zaptec su Unsplash)

5000 consulenze

Lo Sportello Energia FVG è arrivato a 5000 consulenze dal 2017, anno di lancio del servizio.
Siamo felici di aver aiutato 5000 famiglie a migliorare l’efficienza energetica della propria casa, scegliendo tra bonus, detrazioni e incentivi quello più adatto.

La consulenza è gratuita, prendi un appuntamento:
tel: 353 4104289
email: sportelloenergia@ape.fvg.it

Contributi per convertire i complessi produttivi degradati

È aperto il bando per la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno di interventi per la riqualificazione e la riconversione produttiva sostenibile.

Vediamo in sintesi di cosa si tratta: il riferimento normativo di questo bando è l’art. 84 della legge regionale n. 3 del 2022 detta “sviluppoimpresa” (Disposizioni per la modernizzazione, la crescita e lo sviluppo sostenibile verso una nuova economia del Friuli Venezia Giulia), che prevede il finanziamento di interventi per la riqualificazione produttiva sostenibile, da attivare all’interno dei complessi produttivi degradati; dove per complessi produttivi degradati si intendono edifici e relative aree di pertinenza non utilizzati da più di tre anni o con caratteristiche tali da non essere più idonei ad attività legate alla produzione, come individuati dalla delibera della Giunta regionale n. 1820 del 24/11/2022.

I beneficiari dei contributi sono imprese, privati e consorzi di sviluppo economico locale (con esclusione di specifici casi per i quali si rimanda al bando), titolari di diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento sui complessi produttivi degradati.

I contributi sono concessi nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, le quali comprendono i lavori, forniture e posa in opera, nonché le spese tecniche generali e di collaudo.

Sono ammissibili gli interventi per la riqualificazione e riconversione produttiva sostenibile, la realizzazione di interventi quali la demolizione, la demolizione per riconversione, la demolizione con ricostruzione, la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione, l’allacciamento alle reti infrastrutturali di edifici produttivi, finalizzati al riutilizzo a fini produttivi dei complessi produttivi degradati.

Il contributo è riconosciuto in base ad una graduatoria i cui criteri di valutazione considerano diversi aspetti, tra i quali il tipo di intervento, la classe energetica del fabbricato post intervento, il miglioramento antisismico, il rapporto tra il contributo richiesto e la spesa da sostenere dal beneficiario, eventuale bonifica del sito.

Le domande dovranno essere presentate all’indirizzo PEC economia@certregione.fvg.it dal 16 novembre 2023 al 29 febbraio 2024, corredate di allegati, tra i quali relazione tecnica con elaborati grafici, quadro economico e computo metrico dei lavori a firma di un professionista.

La graduatoria è approvata e pubblicata sul BUR entro 120 giorni dalla chiusura della presentazione delle domande (29.02.2024); successivamente entro 60 giorni è concesso il contributo, nei limiti delle risorse disponibili (stanziati 1.490.000 per l’anno 2024).

L’erogazione può essere anticipata al massimo per il 70% del contributo, subordinatamente alla copertura con fidejussione o con assicurazione. La liquidazione a saldo del contributo è emanata entro 90 giorni dalla presentazione della rendicontazione.

Per tutti i dettagli si rimanda alla pagina web del sito della Regione dedicato al contributo:

https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/economia-imprese/sviluppoimpresa/FOGLIA2/#id1

In attesa del contributo stufe FVG

In attesa della pubblicazione del bando per il contributo regionale per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirli con modelli più efficienti, vediamo quali sono le indicazioni prescritte dalla Regione.

Il riferimento normativo è la legge regionale n. 14 del 27/10/2023 recante “misure finanziarie multisettoriali” ed è consultabile sul sito della Regione al seguente link.

https://lexview-int.regione.fvg.it/FontiNormative/xml/xmlLex.aspx?anno=2023&legge=14&lista=0&fx=lex

Il contributo in oggetto sarà concesso per la sostituzione di un generatore a biomassa con altro generatore a biomassa o con pompa di calore elettrica.

Il contributo non è ancora operativo mancando l’avviso di bando che sarà pubblicato sul BUR.

Riportiamo qui sotto un estratto della legge regionale là dove descrive il contributo in oggetto, ovvero i commi da 11 a 17 dell’art. 4 della LR14/2023:

11. L’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere a persone fisiche titolari del diritto di proprietà oppure di diritti reali o personali di godimento riconosciuti in un atto registrato su unità immobiliari a uso residenziale situate nel territorio regionale, contributi a sostegno degli oneri connessi alla dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle o non classificati, e il contestuale acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti almeno alla classe di qualità 5 stelle di cui al decreto ministeriale 7 novembre 2017, n. 186 (Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide), e di pompe di calore elettriche aria/aria e aria/acqua di potenza inferiore o uguale a 35 kW.

12. I contributi di cui al comma 11 sono concessi con il procedimento valutativo a sportello ai sensi dell’articolo 36, comma 4, della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso):

a) fino all’ammontare massimo di 2.000 euro per stufe e camini e di 4.000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso di cui al comma 15;

b) fino all’ammontare massimo di 1.000 euro per stufe e camini e di 3.000 euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni diversi da quelli di cui alla lettera a).

13. Le domande di concessione del contributo di cui al comma 11 sono presentate alla Direzione centrale competente in materia di ambiente a seguito di avviso da pubblicarsi sul Bollettino ufficiale della Regione. Nell’avviso sono indicati le modalità e il termine di presentazione delle domande di concessione del contributo, le spese ammissibili al contributo, le modalità di concessione e di erogazione del contributo.

14. Sono ammissibili a contributo le spese connesse alla realizzazione degli interventi di cui al comma 11 sostenute nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda di contributo. I soggetti indicati al comma 11 possono presentare domanda per una sola unità immobiliare; per la stessa unità immobiliare è ammessa una sola domanda per uno degli interventi di cui al comma 11.

15. Il contributo di cui al comma 11 è cumulabile con altri contributi o incentivi pubblici o con le detrazioni fiscali nazionali nel limite dell’importo della spesa ammissibile. Restano fermi eventuali divieti o limitazioni di cumulo con altri contributi pubblici in relazione ai quali si rimanda alle normative di settore.

16. In sede di prima applicazione delle misure di sostegno previste dal comma 11 sono finanziabili, qualora ritenute ammissibili, le spese per la realizzazione degli interventi di cui al comma 11, sostenute dall’1 ottobre 2023 al giorno precedente la data di presentazione della domanda di contributo.

17. Per le finalità di cui comma 11 è destinata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2024 a valere sulla Missione n. 9 (Sviluppo sostenibile, tutela del territorio e dell’ambiente) – Programma n. 8 (Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento) – Titolo n. 2 (Spese in conto capitale) dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni 2023-2025, con riferimento alla corrispondente variazione prevista dalla Tabella D di cui al comma 21.