Un altro aspetto particolarmente energivoro della nostra società è legato alla mobilità e qui ogni cittadino può contribuire in modo significativo, innanzitutto riducendo l’uso dell’auto privata (muovendosi a piedi, in bicicletta, coi mezzi pubblici) o ottimizzandone l’uso (car-pooling) o condividendo uso e proprietà del mezzo (car sharing). Non sempre è possibile e non sempre è facile eliminare l’auto o usarla meno, dipende da dove si abita, dove si lavora e dal tipo di vita che si conduce; tuttavia l’ostacolo più grande è l’abitudine. Sono cambiamenti che si fanno più facilmente in gruppo e con il supporto reciproco della comunità, della pubblica amministrazione, dei colleghi di lavori, della famiglia. Le grandi imprese hanno a volte dei “mobility manager”; i Comuni possono contribuire con una attenta pianificazione (modello 15minutes-cities) e potenziando le infrastrutture per la mobilità pubblica e la mobilità dolce (mezzi pubblici, piste riservate, bike-sharing, pedibus, bicibus).
Impatto ambientale
I motori a scoppio sono poco efficienti (l’80% dell’energia va sprecata) e molto inquinanti, hanno un impatto enorme sui consumi di energia e sulle emissioni inquinanti. L’uso del metano riduce solo di poco l’impatto ambientale. Le auto elettriche sono meno impattanti ma implicano comunque un grande consumo di risorse, è il concetto di mobilità personale che andrà completamente evoluto in nuovi modelli di mobilità collettiva o di mobilità dolce.
Impatto sociale
Cambiare i modelli di mobilità può significare cambiamenti sociali: cambiare la pianificazione urbana, cambiare modalità di lavoro, di istruzione pubblica, di tempo libero, eccetera.
Vantaggi individuali
L’automobile offre indubbi vantaggi, ma possederla comporta notevoli costi. In realtà già oggi in alcuni contesti le persone hanno rinunciato all’auto, come ad esempio nelle grandi città. Evidentemente è un modello sostenibile se le condizioni lo consentono.