Ridurre acquisti e rifiuti

Siamo all’ottavo consiglio del nostro “decalogo” per ridurre il nostro impatto ambientale:

8. RIDURRE ACQUISTI E RIFIUTI
Efficacia:10
Impegno:molto
Costo:nessuno
Di cosa si tratta  Quando compriamo un prodotto dobbiamo essere consapevoli che acquistiamo dei “rifiuti” differiti nel tempo: essere un “consumatore” significa produrre rifiuti. Dobbiamo essere orientati a consumare meno, nonché a scegliere prodotti che durino a lungo, che siano aggiustabili, con minor imballaggio possibile e che ci servano davvero. Questo è uno dei principi dell’economia circolare chiamato RRR (Riduci, Ricicla, Riusa). Gli esempi possono essere tantissimi: utilizzare l’acqua del rubinetto evita lo smaltimento di una grande quantità di bottiglie di plastica; evitare se possibile prodotti monouso; aggiustare gli oggetti; portare nei centri di raccolta beni ancora utilizzabili (giocattoli, vestiti, stoviglie…). Infine la frazione non riutilizzabile, destinata a diventare “rifiuto”, dev’essere vista ancora come una risorsa, la quale può essere valorizzata con la differenziazione dei materiali: carta, plastica, vetro, metalli, componenti elettriche ed elettroniche, eccetera, sono materiali riciclabili. Le discariche e gli inceneritori devono essere l’opzione finale per la più piccola parte possibile.  
Impatto ambientale  Per produrre beni servono energia e materie prime. L’impatto di queste attività di produzione non si può recuperare completamente nemmeno con percorsi virtuosi di riciclaggio dei materiali: molti materiali raccolti in modo differenziato non sono realmente riciclabili.  
Impatto sociale  Il riuso può essere una risorsa per le fasce sociali più deboli. Ci sono associazioni e centri di raccolta a cui fare riferimento che si impegnano. Se dove vivete non ce ne sono potreste essere proprio voi a creare un piccolo gruppo di vicinato per ragionare di questi cambiamenti.  
Vantaggi individuali  Usare invece che “consumare” migliora la qualità dell’ambiente e della propria vita, nonché contribuisce a migliorare la qualità del futuro a breve e lungo termine, nostro e dei nostri figli.

Cambiare mobilità

Il settimo consiglio si riferisce ai nostri spostamenti:

7. CAMBIARE MOBILITÀ
Efficacia:10
Impegno:elevato
Costo:poco/medio
Di cosa si tratta  Un altro aspetto particolarmente energivoro della nostra società è legato alla mobilità e qui ogni cittadino può contribuire in modo significativo, innanzitutto riducendo l’uso dell’auto privata (muovendosi a piedi, in bicicletta, coi mezzi pubblici) o ottimizzandone l’uso (car-pooling) o condividendo uso e proprietà del mezzo (car sharing). Non sempre è possibile e non sempre è facile eliminare l’auto o usarla meno, dipende da dove si abita, dove si lavora e dal tipo di vita che si conduce; tuttavia l’ostacolo più grande è l’abitudine. Sono cambiamenti che si fanno più facilmente in gruppo e con il supporto reciproco della comunità, della pubblica amministrazione, dei colleghi di lavori, della famiglia. Le grandi imprese hanno a volte dei “mobility manager”; i Comuni possono contribuire con una attenta pianificazione (modello 15minutes-cities) e potenziando le infrastrutture per la mobilità pubblica e la mobilità dolce (mezzi pubblici, piste riservate, bike-sharing, pedibus, bicibus).  
Impatto ambientale  I motori a scoppio sono poco efficienti (l’80% dell’energia va sprecata) e molto inquinanti, hanno un impatto enorme sui consumi di energia e sulle emissioni inquinanti. L’uso del metano riduce solo di poco l’impatto ambientale. Le auto elettriche sono meno impattanti ma implicano comunque un grande consumo di risorse, è il concetto di mobilità personale che andrà completamente evoluto in nuovi modelli di mobilità collettiva o di mobilità dolce.  
Impatto sociale  Cambiare i modelli di mobilità può significare cambiamenti sociali: cambiare la pianificazione urbana, cambiare modalità di lavoro, di istruzione pubblica, di tempo libero, eccetera.
Vantaggi individuali  L’automobile offre indubbi vantaggi, ma possederla comporta notevoli costi. In realtà già oggi in alcuni contesti le persone hanno rinunciato all’auto, come ad esempio nelle grandi città. Evidentemente è un modello sostenibile se le condizioni lo consentono.

Il Decreto cessioni diventa legge

Con la conversione in legge sono subentrate alcune modifiche ed integrazioni rispetto al decreto legge dello scorso 16 febbraio. Con questa ultima legge cambiano ancora alcune regole per gli incentivi statali.

Riportiamo una sintesi del Decreto Legge n. 11 del 16.02.2023 coordinato con la legge di conversione n.38 del 11.04.2023.

1.     Proroga al 30.09.23 del superbonus al 110% per le unifamiliari.

L’art. 01 proroga il termine relativo al superbonus al 110% per le spese sostenute per interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche; il termine precedentemente previsto al 31.03.2023, limitatamente agli interventi che entro lo scorso 30.02.2022 avessero effettuato almeno il 30% dei lavori, è prorogato al 30.09.2023.

2.     Le Pubbliche Amministrazioni non possono essere cessionarie dei crediti d’imposta.

L’art. 1 conferma che, ai fini del coordinamento della finanza pubblica, le pubbliche amministrazioni non possono essere cessionari dei crediti di imposta derivanti dall’esercizio delle opzioni di cessione del credito e/o di sconto in fattura (art. 121 del decreto 34/2020).

3.     Banche, assicurazioni e altri intermediari finanziari possono acquistare BTP con il credito fiscale accumulato.

Alle cessionarie dei crediti d’imposta (banche, intermediari finanziari, assicurazioni), in relazione agli interventi la cui spesa è stata sostenuta fino al 31 dicembre 2022, è consentito di utilizzare, in tutto o in parte, tali crediti d’imposta al fine di sottoscrivere emissioni di buoni del tesoro poliennali, con scadenza almeno a dieci anni. In questo modo le banche potrebbero liberarsi dei crediti già acquisiti e dunque potrebbero riacquisire capienza fiscale per nuove operazioni.

4.     Precisazioni e limitazioni delle responsabilità per chi acquista il credito

Il decreto introduce nuovi commi all’art.121 del DL34/2020; si tratta di precisazioni e modifiche che limitano le responsabilità per chi applica lo sconto in fattura e per chi è cessionario del credito (imprese e banche).

5.     Stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, con alcune eccezioni

L’art. 2 stabilisce che dal 17.02.2023 (entrata in vigore del “decreto cessioni”) non è più consentito l’esercizio delle opzioni dello sconto in fattura o della cessione del credito come alternative alla detrazione fiscale diretta, ad eccezione dei seguenti casi per i quali è ancora possibile fruire di cessione o sconto:

  • interventi per il superamento delle barriere architettoniche;
  • interventi superbonus su condomini, se sussistono entro il 16.02.2023 la delibera condominiale di approvazione dei lavori e la presentazione della CILAS;
  • interventi superbonus diversi da condomini, se presentazione della CILAS entro il 16.02.2023;
  • interventi superbonus con demolizione e ricostruzione, se presentazione della domanda di titolo abilitativo (pdc, SCIA…) entro il 16.02.2023;
  • interventi con bonus ordinari, se presentazione della CILA o domanda di titolo abilitativo (pdc, SCIA…) entro il 16.02.2023;
  • interventi con bonus ordinari ricadenti in edilizia libera, se al 16.02.2023 siano già iniziati i lavori oppure sia sottoscritto un accordo, o sussistano dei pagamenti in acconto, oppure sia attestata l’esistenza di un accordo non scritto tramite una dichiarazione sostitutiva di atto notorio;
  • interventi esercitati da IACP, cooperative di abitazione, onlus organizzazioni socio sanitarie e assistenziali (come indicato al comma 3-bis, art.2, del decreto cessioni);
  • interventi su edifici danneggiati da eventi sismici e meteorologici (come indicato al comma 3-quater, art.2, del decreto cessioni).

6.     Spese 2022 con superbonus: possibile ripartire la detrazione in 10 anni

La ripartizione delle detrazioni da superbonus è in 5 anni per le spese sostenute fino al 31.12.2021, successivamente per le spese dal 01.01.2022 la detrazione è ripartita in 4 annualità. Con la conversione in legge del decreto cessioni è possibile per il contribuente, limitatamente alle spese sostenutene dal 01.01.2022 al 31.12.2022, optare per la ripartizione della detrazione in dieci quote annuali anziché quattro. L’eventuale scelta non è successivamente reversibile.

7.     Remissione in bonis entro il 30.11.2023 per ritardi su comunicazioni e adempimenti formali.

La remissione in bonis è una modalità prevista dalla legge per potere sanare eventuali irregolarità o omissioni di natura formale, in merito ad alcuni adempimenti. Il Decreto cessioni in fase di conversione in legge è stato integrato con la possibilità per il contribuente di avvalersi della remissione in bonis per la comunicazione di cessione del credito oltre il 31.03.2023, pagando una sanzione minima (250euro).

Linl al testo coordinato della norma

Produzione di calore da fonte rinnovabile

Ecco il sesto consiglio:

6. PRODUZIONE DI CALORE DA FONTE RINNOVABILE
Efficacia:8
Impegno:molto
Costo:medio, elevato
Di cosa si tratta  Qui possiamo includere il solare termico, il geotermico e le serre bioclimatiche. Il solare termico è un impianto semplice e non particolarmente costoso, simile al fotovoltaico, destinato alla trasformazione della radiazione solare in calore che viene accumulato in una massa d’acqua (il bollitore). Generalmente si realizza per la produzione di acqua calda sanitaria, ma in alcuni casi può anche essere integrato con il sistema di riscaldamento. Un impianto geotermico sfrutta come fonte energetica il suolo. Si tratta di impianti più onerosi e complessi che richiedono una precisa integrazione con l’impianto di climatizzazione (pompa di calore e sistema radiante), però hanno elevati livelli di efficienza sia in riscaldamento che in raffrescamento. La serra bioclimatica è un sistema passivo che massimizza la captazione di energia solare per contribuire alla climatizzazione di un’abitazione. Si tratta di soluzioni costose, ma possono essere interessanti soluzioni architettoniche diventando degli spazi abitabili e particolarmente piacevoli.  
Impatto ambientale  Con il solare termico si può coprire il fabbisogno di acqua calda per 6/8 mesi ogni anno; con il geotermico il raffrescamento estivo è sostanzialmente a consumo zero. L’energia del sole e del suolo sono fonti inesauribili e pulite.  
Impatto sociale  Anche in questo caso il guadagno per la collettività è rappresentato dall’abbattimento del consumo di energia, dalla riduzione delle emissioni nocive e dallo stimolo all’economia del territorio.  
Vantaggi individuali  I vantaggi individuali sono apprezzabili nella riduzione delle bollette.

Produzione di elettricità da fonte rinnovabile

Passiamo al quinto consiglio:

5. PRODUZIONE DI ELETTRICITÀ DA FONTE RINNOVABILE
Efficacia:10
Impegno:molto
Costo:medio, elevato
Di cosa si tratta  Dopo aver consigliato come essere efficienti e come consumare poco, ora il suggerimento è che quel poco sia da fonte rinnovabile. La tecnologia più diffusa oggi è il fotovoltaico, ovvero un impianto che trasforma le radiazioni solari in energia elettrica. L’impianto fotovoltaico può essere integrato con sistemi di accumulo di energia che ci consentono di massimizzare l’autoconsumo dell’energia che produciamo. Esistono inoltre mini impianti, cosiddetti “fotovoltaico da balcone”, di più semplice installazione (plug&play). Altre soluzioni per la produzione di energia rinnovabile possono ad esempio sfruttare il vento e le brezze (minieolico e microeolico), oppure i corsi d’acqua (mini idroelettrico). Per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile sono fruibili gli incentivi statali.  
Impatto ambientale  La produzione ed il consumo di energia rinnovabile rappresenta il percorso per il progressivo abbandono dell’uso di fonti di energia non rinnovabile; dunque è fondamentale per la transizione ecologica della nostra società.  
Impatto sociale  Queste tecnologie comportano una minor dipendenza dai combustibili fossili, contrastando quindi anche le tensioni internazionali tra paesi produttori e consumatori di risorse, contrastando anche le disuguaglianze interne dei paesi produttori sottosviluppati. Inoltre, come nel caso precedente, l’installazione di questi impianti genera ricadute positive sull’economia locale e sullo sviluppo delle tecnologie volte alla transizione energetica.  
Vantaggi individuali  Se l’impianto è ben dimensionato copre una buona parte dei consumi. Il costo inziale si ammortizza in alcuni anni (il periodo di ammortamento dipende anche dalla fruizione degli incentivi) e successivamente avremo energia gratuita.