Ridurre la temperatura del riscaldamento a 19°C, regolando il termostato principale e le termovalvole dei radiatori, è un’operazione semplice alla portata di tutti, ma che può portare un significativo risultato. Similmente possiamo impostare una adeguata temperatura anche per l’acqua calda sanitaria. Un’altra azione che causa un maggior consumo di calore è il necessario ricambio d’aria dei locali. In realtà per questa operazione basta aprire le finestre per pochi minuti: la differenza di temperatura tra interno ed esterno induce un moto convettivo dell’aria e più è alta la differenza, più è rapido il movimento dell’aria. Tenere aperte le finestre per tempi più lunghi non aumenta il ricambio d’aria, ma causa il raffreddamento delle masse, come muri e solai, riducendo l’inerzia termica della casa.
Impatto ambientale
Questa azione riduce sensibilmente l’energia necessaria a scaldare l’abitazione o l’ufficio, abbattendo le emissioni in atmosfera. I sistemi di riscaldamento domestici e degli uffici hanno infatti un impatto molto grande sull’atmosfera. Mediamente si stima che un 40% delle emissioni nocive e che alterano il clima siano prodotte proprio dai nostri impianti di riscaldamento. Anche un solo grado di riduzione produce un importante abbattimento dei consumi.
Impatto sociale
Oltre a combattere il Riscaldamento Globale, si riducono anche le polveri sottili che sono uno degli inquinanti più dannosi e pericolosi per la salute pubblica. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) le considera una delle principali cause dello sviluppo del cancro al polmone e sono sospettate di essere state un fattore aggravante nella pandemia Covid19. Si riduce inoltre l’uso di energia fossile e dunque la dipendenza energetica da altri stati.
Vantaggi individuali
Il risparmio economico in bolletta sarà evidente. Ovviamente vantaggi decisamente maggiori si possono ottenere con interventi di efficientamento energetico del fabbricato, ma nell’impossibilità tecnica o economica, questa è la prima azione da mettere in pratica.